Archive for agosto 2011

MILOS

E L’ARGENTO
ANCHE ALLA MATTINA
SPEZZETTA IN FRAMMENTI INFINITESIMI
OGNI SPECCHIO
SU DI LUI

E IL COLORE DEL SOLE
ANTICIPA
LA SUA VENUTA AL MONDO
DI NUOVO
OGGI

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Basta prendere un autobus per Sarakiniko e dopo circa mezz’ora sei in mezzo alla luna.
C’è anche il mare nella luna, ci sono rocce bianche scavate dal vento, come un piccolo Colorado in miniatura ed anche una Cappadocia in miniatura, dove le formazioni delle rocce sovrastano come un cappello l’argilla sottostante…
Il mare della luna è di un colore blu intenso ed è sempre agitato dal vento forte.
Le rocce bianche della luna perdono il loro colore candido solo al confine della massa liquida, sporcandosi di grigio e nero, in una contaminazione strana, per un ambiente alieno.
Gli abitanti della luna sono un po’ strani: li vedi in giro vagare nell’abbagliante bianco per un po’, poi li vedi fermi sotto il sole sparsi nei dislivelli più strani, cercando di cambiare il loro colore e differenziarsi dal biancore diffuso.
Quando ti allontani un po’ poi vedi altre pianure ed altre tracce di vite passate, come navi approdate lì tanti secoli prima, ed abbandonate dai loro equipaggi allo sbattere delle onde di quello strano mare della luna…
… a Sarakiniko, Milos, Cicladi, Grecia

La luna

Il mare della luna

Gli abitanti della luna

Nave

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VERSO IL SOLE CHE DORME

Una specie di rito si è sviluppato stasera, qui al porto di Santorini.
Un evento speculare alla corsa al sole al tramonto su al villaggio di Ia.
Qui però non si corre a prendere posizione, lo spazio c’è per tutti.
È uno spettacolo per poche persone ed il palcoscenico è la piattaforma del molo:
prima il sole è andato giù, con la sua magia quotidiana e la sua maestria nel trasformare i colori, per raggiungere il blu intenso del cielo.
Poi la magia si è spostata anche a terra, e il nero compatto delle rocce di vulcano antico ha delineato il confine delle ombre fino a dove il nero si fonde con il blu notte.
Le persone, sedute in ombra sullo sfondo del mare e del cielo, come sagome disegnate per dare un senso allo sfondo, ognuno assorto nel suo mondo, ipnotizzate da un tale spettacolo, in un silenzio di rispetto come al cospetto di una divinità.

Poi, lentamente, è iniziato il buio ed ha preso il sopravvento sui colori di cielo, mare e terra.
Ha avvolto tutto in una coltre uniforme, per un attimo.
Il palcoscenico si è quindi invertito: è tutto buio tranne le persone illuminate dai fari del piazzale …
… Tutto in attesa di un traghetto in ritardo!

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SANTORINI

Fira, Oia, la caldera. Più che i villaggi, per bellissimi che siano, la cosa impressionante è il vulcano.
Una unica isola un tempo, poi la catastrofe. Un’esplosione che è difficile immaginare, con frammenti sparsi per chilometri. E nubi di polvere per tutto il Mediterraneo. E forse la caduta della civiltà minoica a Creta e in tutto l‘Egeo. E la leggenda: forse era Atlantide ad esistere qui, prima dello sconvolgimento della natura.
Tutto questo alimenta una energia nel luogo che è difficile da evitare. Le case sono costruite sul ciglio e nella discesa della caldera, in un labirinto che attira turisti da tutto il mondo.
Oia è famosa per i suoi tramonti, e scatena una specie di guerra di appostamento, con persone che vengono apposta da Fira, sull’altro lato dell’isola, per mettersi in coda nei vicoli che affacciano a ponente. Oltre le 19 non c’è più posto, e ti devi accontentare di un cantuccio libero.
Prima del tramonto c’è la risalita dal piccolo porto di Ammoudi, subito sotto Oia, dove le taverne attirano i turisti dopo  un bagno lì dietro, vicino all’isolotto di roccia. Fatta a piedi è una sudata assicurata, accresciuta dall’odore persistente dei “risultati” della salita dei poveri asini, raggruppati sotto al porto per far salire i turisti stanchi o pigri. Il tragitto tortuoso su una strada pedonale di pietra con tornanti continui copre il dislivello di 100 o più metri …
Passeggiando nelle strade di giorno vedi cani sdraiati all’ombra per sfuggire alle frustate del sole, il cibo lo hanno assicurato  in grosse scatole sparse nella città, presumibilmente fornito dal comune.
Sembrano messi in luoghi prestabiliti, ma forse è solo la loro abitudine a farti trovare lo stesso cane nello stesso posto il giorno dopo, morto di caldo come il giorno precedente…
Gli altri animali tipici delle isole greche, i gatti, sono disperati nel miagolare quando ti si mettono vicino durante la cena, oppure accorti la mattina presto o di notte quando scorrazzano sui tetti delle case.

Casa qui ad Oia, Santorini, è Markos Room, un posto particolare. Una  vecchia casa riadattata a stanze tenuta da una coppia. La signora ci ha accolto con una gentilezza notevole, ed è iniziato bene il soggiorno di due notti qui, in un’atmosfera di vecchia famiglia ottocentesca, con le foto alle pareti e tovaglie di merletto sui tavolini della casa.
Il pavimento dei corridoi è rivestito di tavole di legno sconnesse e torte, che cigolano al passaggio. Nella nostra stanza invece il pavimento “non c’è”, nel senso che è un battuto di cemento.
La cosa bellissima è proprio la stanza dalle mille porte. Una collega con il corridoio, chiudibile dall’interno, una, quella vera, affaccia con l’esterno, il cortile interno della casa. La porta magica è però la terza (a parte quella del bagno): affaccia sull’altro lato della casa, orientato circa a nord e convoglia quindi il vento in pressione con la porta di ingresso, o la piccola finestra che la affianca. Il risultato è una brezza fresca da fare invidia ad un condizionatore. A volte bisogna chiuderla perché fa freddo…
Nella brezza della mattina presto sul terrazzo di casa si scorgono le isole di Sikinos e forse Folegandros, e la signora è già in attività per la colazione: con i suoi capelli sciolti sembra un incrocio fra una distinta nobile e una bella ragazza hippy degli anni ‘60, con la sua grazia e libertà. Voglio credere a quest’ultima ipotesi e tenere con me un sogno in più oltre al bel ricordo umano del breve soggiorno ad Oia, Santorini, Cicladi, Grecia.

La caldera

Tramonto ad Oia

Porto di Ammoudi

La porta del vento

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